Storia

1998

Design, Build and Fly: nasce il team “La Sapienza”
All’interno del corso di Ingegneria Aerospaziale ed Ingegneria Aeronautica ci sono alcuni
studenti che hanno voglia di applicare le loro conoscenze e quanto studiato su qualcosa di
pratico. Chiedono aiuto ai loro professori ed insieme viene individuata una competizione
studentesca mondiale, promossa dall’American Institute of Aeronautics and Astronautics
(AIAA), su un case study ingegneristico complesso. La competizione, in cui agli studenti si
chiede di progettare, costruire e poi testare in volo un dispositivo UAV (veicoli aerei a
controllo remoto) è la rinomata DBF- Design Build and Fly Competition. L’esperienza sarà
un successo e darà il via ad una serie di attività ed altre esperienze formative nei vent’anni
a seguire.

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2003

5° partecipazione alla DBF: il primo grande successo
È il 5° anno consecutivo che il team “La Sapienza” partecipa alla competizione
internazionale e per i tre anni precedenti è sempre arrivata nella top 10 del ranking
mondiale, ormai vanta una certa esperienza. Quell’anno l’esperienza maturata ed il lavoro
di progettazione porteranno i ragazzi del team sull’ultimo gradino del podio: 3° posto a
livello mondiale. Sebbene l’ottimo lavoro negli anni a seguire rimarrà il miglior risultato
conseguito in questa competizione.

2004-2009

La lunga notte
L’anno dopo il grande successo, quello che dovrebbe segnare la svolta, si rivela invece la
prima battuta d’arresto. Il 2004 si chiude con un grande insuccesso: 22° posto per la
progettazione, 42° posto nel ranking finale, è un’amara sconfitta. Seguiranno 5 anni di
mancate partecipazioni alla DBF ed inattività per il gruppo, complice anche il ricambio
generazionale degli elementi leader del team.

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2010

Nasce il Sapienza Flight Team
Nel 2010 alcuni studenti, affiancati dal Prof. Guido De Matteis, decidono di ricreare il
gruppo sotto un nuovo nome, nasce così il Sapienza Flight Team (SFT). Ricominciano le
partecipazioni alla DBF ed il team rientra nella top 10: 9° posto nel ranking finale.

2012

A new beginning: la nascita dell’Associazione e del Sapienza Space Team
L’esperienza maturata dal piccolo gruppo di studenti vogliosi di applicare quanto studiato
ha portato soddisfazione e interesse nella comunità universitaria. C’è voglia di fare e c’è
voglia di competere, insieme. L’allora gruppo dirigente del Sapienza Flight Team, insieme
con i professori Giuliano Coppotelli, Guido De Matteis e Giorgio Graziani, siglano un
accordo per la creazione della prima student branch dell’AIAA- American Institute of
Aeronautics and Astronautics in Italia. Nasce così la Sapienza Aerospace Student
Association, “SASA”, un’AIAA Student Branch (AIAA-SASA), fondata dagli studenti per gli
studenti. Essa eredita la forma e la struttura delle AIAA Student Branch ma si registra
anche come Associazione Culturale all’agenzia delle entrate. Contemporaneamente, con lo
scopo di coprire anche il ramo spaziale e permettere agli studenti di applicare ed esercitare
quanto studiato su temi diversi da quelli aeronautici, nasce il Sapienza Space Team (SST).

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2013

CanSat Competition
Dopo un primo anno di “training” e dopo aver definito obiettivi e struttura, il nuovo gruppo
dedito ai progetti di carattere spaziale trova la sfida su cui cimentarsi, la CanSat
Competition. Si tratta di una competizione fra università di tutto il mondo in cui si richiede
ai partecipanti di progettare e realizzare il payload di un razzo in grado di arrivare in 3
secondi a circa 1km di quota (il vettore è fornito dagli organizzatori). Tale payload è un
dispositivo prototipo di satellite o sonda atmosferica detto appunto “CanSat”, dalla fusione
delle traduzioni inglesi di satellite e lattina (“satellite” e “can”), analogia dovuta alle
dimensioni ed alla forma dello stesso. La sfida della competizione sta nel progettare un
CanSat in grado di svolgere al meglio i differenti requisiti di missione, circa 50, ogni anno
diversi. La competizione ha una fase iniziale più progettuale e teorica, in cui la commissione
valuta i progetti e fra questi sceglie i migliori 40, i quali, si sfidano nella missione finale in
Texas. La CanSat Competition vanta una risonanza particolare in quanto organizzata da enti
di primordine nel panorama aerospaziale, fra questi: NASA, AIAA, Lockheed Martin.
Sebbene al suo primo anno di partecipazione effettiva il Sapienza Space Team raggiunge la
fase finale e si piazza al 18° posto nel ranking finale. (Il gruppo continuerà a partecipare con
costanza a questa competizione negli anni a seguire).

2016

La prima GIORNATA AEROSPAZIALE
Per dare visibilità ai progetti e le iniziative dell’associazione; per permettere l’incontro e la
condivisione fra la stessa, gli studenti ed il corpo docente, e soprattutto per festeggiare i
traguardi ottenuti e dare il benvenuto ai nuovi studenti, viene creato il format “Giornata
Aerospaziale”.
Si tratta di un evento informale, molto simile ad una festa o fiera, organizzato interamente
dall’associazione, supportato e sostenuto dal Consiglio d’Area di Ingegneria Aerospaziale e
dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale (DIMA) che, per l’occasione
unica, predispongono il blocco delle lezioni.
L’evento, della durata di una giornata, si svolge in un aeroclub in cui in passato era stato
ricostruito (con il “Laboratorio di assemblaggio velivoli”) e “parcheggiato” un aereo di
proprietà del dipartimento (ormai ceduto).
Durante la giornata i partecipanti possono fare esperienze e lezioni pratiche di volo (con
piloti istruttori); assistere a 2 o più conferenze, generalmente una su tema spaziale ed una
su tema aeronautico; incontrare e conoscere i vari team e progetti dell’associazione,
iscriversi o registrarsi ad essi e, ultimo ma non ultimo divertirsi. Il pranzo, convenzionato
con il ristorante del club, offre poi un momento più rilassato ed informale per conoscersi e
scambiarsi dei feedback. A fine giornata chiude una lotteria a premi per ringraziare i
partecipanti e fare beneficenza. Il 7 ottobre 2016, presso l’aeroclub “Volere & Volare” di
Nettuno si svolge la prima di queste manifestazioni annuali.

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2017

  • EAG
    SASA ottiene il compito di organizzare la partecipazione del TEAM SAPIENZA agli European
    Aerostudent Games (EAG), organizzati a Tolosa, in Francia, dalle 3 principali scuole
    aerospaziali del paese. Gli EAG sono dei giochi sportivi universitari, a cadenza annuale, in
    cui a competere per i vari trofei sono tutte le università europee attive nel mondo
    aerospaziale. Questi giochi comprendono moltissimi sport, sia di squadra che singoli,
    competizioni di ballo, musica e feste serali. Un’ottima occasione per divertirsi, fare
    squadra, conoscere i nostri vicini europei e portare alta la bandiera della nostra università e
    della nostra associazione.
  • Sapienza Technology Team
    Dalle ceneri di un laboratorio su Arduino e di una collaborazione con Mathworks, parte un
    progetto volto alla creazione di un rover semovente a modello dei rover per l’esplorazione
    terrestre su Marte. Questo progetto, da semplice laboratorio per far sviluppare all’interno
    dell’associazione maggiori competenze su quei settori in cui i team (SFT e SST) erano più
    carenti, programmazione ed elettronica, diventa poi l’occasione per creare un nuovo ramo
    dell’associazione. Nasce così il Sapienza Technology Team (STT), un team di progetto per
    dedicarsi alle altre aree di competenza del mondo aerospaziale in generale, in particolare la
    robotica.

2018

  • Sapienza Rocket Team
    Nel 2017 l’esito della CanSat Competition a cui aveva partecipato con successo il Sapienza
    Space Team, aveva portato alla luce la necessità, soprattutto per testare i prototipi creati e
    simulare la missione, di avere in casa la possibilità di progettare dei vettori. Si organizzò
    allora un laboratorio di razzo-modellismo. Era un test, ma, nonostante ciò, aveva attirato
    l’attenzione di molti capaci studenti, e siccome già da tempo si parlava nel gruppo dirigente
    dell’Associazione e del Sapienza Space Team di occuparsi anche del razzo, non solo del
    payload, i posero le basi per la creazione di un gruppo dedito a questo tema.
    Contrariamente all’iniziale idea di includere quest’ultimo nell’area di competenza del
    Sapienza Space Team, per permettere un lavoro più indipendente e una crescita più
    verticale, si decise di ampliare la famiglia SASA. Fu così che nacque il Sapienza Rocket
    Team, il 4° gruppo di progetto, dedito principalmente alla progettazione e sviluppo di know
    how in tema vettori/razzi.
  • Albo Associazioni Studentesche
    Nello stesso anno l’Università Sapienza pubblica per la prima volta un bando per la
    creazione di un albo delle associazioni studentesche riconosciute dall’ateneo. Il primo anno
    saranno 3 le associazioni ad essere riconosciute in questo albo, e SASA sarà una di esse.
  • Maker Faire
    Per la prima volta l’Associazione partecipa, e lo fa con tutti i suoi progetti, all’edizione
    europea della Maker Faire, il più grande evento europeo sull’innovazione. Diventerà una
    presenza costante a questo evento.
  • SFT: “Goodbye DBF, welcome AUVSI SUAS”
    Nel 2018 la “Design Build and Fly Competition” (DBF), storica competizione a cui ha
    partecipato il Sapienza Flight Team per gli ultimi 20 anni, richiede la progettazione e design
    di un aeromodello relativamente standard in cui particolare attenzione dove esser posta
    nella progettazione della zona passeggeri e degli allestimenti, diventando più un esercizio
    di stile di aeromodellismo ed artigianato, lasciando poco spazio all’ingegneria. Per questo si
    è deciso di cambiare. La scelta del contest è andata a finire su una competizione di ben
    altro livello, in cui i partner in gioco sono del calibro di Google, Lockeed Martin, Northrop
    Grumman, Boeing, per citarne solo alcuni. La competizione in questione è la AUVSI SUAS,
    concepita per favorire l’interesse per i sistemi aerei senza equipaggio (UAS), stimolare
    l’interesse per le tecnologie e le carriere negli UAS (Unmanned Aerial Systems) e per
    coinvolgere gli studenti in una missione UAS impegnativa. La competizione richiede agli
    studenti di progettare, integrare, riferire e dimostrare un UAS capace di volo e navigazione
    autonomi, telerilevamento tramite sensori di carico utile a bordo ed esecuzione di una
    serie specifica di compiti. Si apre un nuovo capitolo anche per il SFT.
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