Come suggerisce il nome, è la versione evoluta di RTT1. Entrambi i razzi sono stati realizzati con caratteristiche simili. Lo scopo di RTT-1X è di collaudare l’elettronica da noi costruita per l’apertura del paracadute raggiunto l’apogeo.

Tra le differenze con RTT1 vi sono anche le dimensioni (diametro esterno di 75 mm, altezza di 145 cm, peso di 1 kg a secco) e il numero di alette ridotto a 3 in questo prototipo. La differenza principale sta nel materiale, RTT1-X è infatti realizzato in Kraft Phenolic, materiale dal peso ridotto rispetto al Quantum Tube di cui è fatto RTT1, ma meno resistente e più vulnerabile al calore. Lo scopo è quello di poter valutare i materiali più convenienti per i progetti futuri.

Sono stati effettuati test di espulsione con successo ed il razzo modello è attualmente pronto ad esser lanciato, con previsioni di quota massima stimate intorno ai 600 metri con un motore di classe H.

Il sistema di rientro di RTT-1X è più complesso e si basa su una carica di espulsione da noi costruita. Questa carica è posta su una paratia che si trova alla sommità del vano avionica che a differenza del modello precedente non si trova più nell’ogiva ma al centro del razzo.

La carica contiene la quantità di nitrocellulosa adeguata a pressurizzare il vano contenente il paracadute, per permettere la sua espulsione. Questa carica è comandata dall’avionica del razzo per attivarsi una volta raggiunto l’apogeo.Il paracadute di questo razzomodello è di forma circolare piatta, anch’esso realizzato interamente dal team,ed è caratterizzato da un coefficiente di resistenza e da una stabilità leggermente più bassa. Anche per questo modello, forma e dimensione sono state stabilite in seguito ad una valutazione analitica delle grandezze in gioco, attraverso i suddetti programmi in Matlab.

Purtroppo il lancio di RTT-1X non è stato un successo. Il razzo è decollato con successo dalla rampa di lancio mantenendo una traiettoria stabile, ma senza aprire il paracadute.