SUAS 2023

Dopo 3 anni di assenza siamo tornati a partecipare in presenza alla SUAS Competition, un’assenza fittizia se vogliamo siccome abbiamo sempre partecipato alla presentazione formale del modello. È stato un anno ricco di sorprese sia positive che negative, prima tra tutte la caduta di AENEA II durante la prova di volo di marzo… Quando a maggio lentamente iniziavamo a prendere coscienza che AENEA V aveva tutte le carte in regola per competere e non essere il fanalino di coda della competizione le energie hanno raggiunto il loro picco. Il reparto SW insieme al pilota hanno speso settimane al campo di volo testando dalla mattina fino al tramonto GIAMPY (il nome con cui ci si riferisce al software dell’autopilota, un omaggio a Giampaolo Sensolini ex membro della squadra che ci ha aiutato molto durante quest’anno) per ottimizzarlo e renderlo più preciso. Anche CAD, Hardware e Computer Vision non sono stati fermi, ognuno aveva un preciso ruolo affinché si arrivasse negli Stati Uniti preparati a tutto e tutti fossimo in grado di essere di supporto in caso di necessità. Quando è arrivato l’ultimo giorno in Italia ci siamo tutti rivisti nel laboratorio per dividerci tutto prima della partenza…Nessuno di noi stava più nella pelle per la felicità, prossima fermata America. 

Ritirati bagagli e macchine ci siamo diretti subito alla casa per controllare che tutto fosse sopravvissuto al viaggio, l’ansia era tanta ma si è subito affievolita come abbiamo visto che tutto era in ordine e funzionante. Nei giorni seguenti siamo riusciti a far volare AENEA V in campo poco distante da dove avevamo preso la casa, non riuscivamo a credere a quello che vedevamo. La prova di volo oltre a incantarci ci ha fatto conoscere altri team che da lì a qualche giorno avremmo ritrovato in competizione, il team saudita “UAS2030” ed il team turco “AIRBENDERS” entrambi con un multicottero che stavano finendo anche loro di sistemare i propri UAV.

IL GIORNO DELLA COMPETIZIONE

La mattina del primo e unico giorno di competizione, come poi avremmo scoperto, molti di noi avevano passato la notte insonne per finire gli ultimi preparativi e la tensione si faceva sentire. Per tutti era la prima volta e ci aspettavamo che tutto andasse per il verso giusto ma rimaneva nonostante tutto il timore dell’imprevisto.

Dopo esserci posizionati sul tavolo che ci era stato assegnato abbiamo assemblato nuovamente AENEA, controllato che tutto fosse collegato correttamente abbiamo chiamato i giudici per l’ispezione…Se prima eravamo tesi, adesso lo eravamo ancora di più. Tutto in regola, ci danno il via libera per partecipare al volo dimostrativo. Ci comunicano che si parte seguendo la classifica che si è formata grazie ai video di presentazione, voleranno tre team alla volta seguendo lo stesso circuito ma ad altezze differenti per evitare scontri in volo. Nell’attesa del nostro turno ne abbiamo approfittato per girare tra i tavoli degli altri team cercando di capire il livello generale degli altri team, nonostante alcuni di questi avessero dei velivoli estremamente sofisticati e curati fino all’ultimo dettaglio nessuno di loro aveva un autopilota progettato da loro, questo ci ha rincuorato un po’ perché nel nostro piccolo eravamo riusciti a fare qualcosa di unico.

Poco prima che arrivi il nostro turno la competizione viene messa in pausa, ha iniziato a piovere a tal punto che non è sicuro continuare a volare. I giudici ci radunano tutti e ci avvisano che oggi gareggeremo tutti, le condizioni meteo per i giorni successivi stanno piano piano peggiorando e non appena spioverà si riprenderanno le dimostrazioni con un ritmo serrato in maniera tale che tutti possano competere.

Lasciamo la tensostruttura dove stava il nostro tavolo, è il nostro turno. Arrivati sulla pista il giudice fa partire i 30 min a disposizione per assemblare la stazione di terra, l’aeromodello ed inserire nel software le coordinate dei vari waypoint per la rotta. Qui si presenta la prima sfida, bisogna inserire a mano 50 waypoint quindi 100 numeri con dieci cifre decimali…Una vera e propria impresa. Passa il tempo, Susanna (a capo del reparto software) finisce di inserirli tutti i punti con l’aiuto di Federico, siamo pronti al decollo.

Nel momento in cui AENEA si stacca da terra alle nostre spalle sentiamo esultare, anche i team avversari con cui avevamo fraternizzato nell’attesa del nostro turno tifano per noi. Il volo sembra procedere bene quando AENEA esce dai confini ed è costretto a riatterrare, rapido cambio batterie e siamo di nuovo in volo. Il secondo volo è quello decisivo, in uno dei traversi abbiamo sempre il vento in coda ed AENEA lo gestisce benissimo, la tensione accumulata piano piano cede il posto alla soddisfazione e alla felicità. AENEA atterra ha raggiunto tutti i waypoint, tutti noi che eravamo sulla pista scoppiamo in festeggiamenti, siamo riuscita a realizzare quello che per molti negli ultimi anni era rimasto un sogno.

Tornati ai “box” diversi team ci vengono a fare i complimenti, uno dei professori che accompagnava la squadra israeliana ci fa i suoi più sentiti complimenti non solo perché siamo riusciti a portare a termine l’obbiettivo che ci eravamo prefissati ma anche perché lo abbiamo fatto assieme, uniti una cosa che non va affatto data per scontata. La competizione continua, nei voli successivi alcuni degli UAV si smontano in volo o iniziano ad avere dei comportamenti anomali ma fortunatamente nessuno si scontra in volo. 

Al termine della giornata arriva la cena e subito dopo la premiazione, non vinciamo nulla ma siamo comunque soddisfatti del nostro lavoro. Il giorno dopo scopriamo di essere arrivati undicesimi sui settantadue partecipanti…..

 

I GIORNI SUCCESSIVI

I due giorni successivi, dopo aver imballato nuovamente AENEA e riorganizzato la casa, abbiamo finito di scaricare la tensione visitando lo “Smithsonian National Air and Space Museum” in Virginia e le città di Washington e Baltimora.

A distanza di tre mesi tutti noi abbiamo ancora vivido il ricordo e siamo pronti a rimetterci al lavoro per arrivare ancora più competitivi all’edizione dell’anno prossimo.

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